Oggetto: Riforma Scienze Motorie
In allegato si invia un contributo elaborato in merito all'oggetto ed inviato
al MIUR. Mi permetto di sottoporlo all'attenzione di tutti i Dirigenti Scolastici
e docenti interessati delle scuole, di ogni ordine e grado, della provincia
di Perugia, come occasione di confronto. Inoltre pregherei i Dirigenti Scolastici
delle Scuole Secondarie di 1° e 2° grado di darne diffusione capillare a tutti
i docenti di Educazione Fisica in servizio presso le Istituzioni Scolastiche
da Loro dirette.
Ai colleghi insegnanti di Educazione Fisica raccomanderei di utilizzare l'indirizzo
secondociclo@istruzione.it,
messo a disposizione dal MIUR per coloro che volessero inviare riflessioni e
proposte, per fornire un loro contributo sia elaborandolo autonomamente sia,
se ritengono, utilizzando quello inviato in allegato. Tante e numerose voci,
piuttosto che poche, hanno più possibilità di essere udite!
Ringraziando per la collaborazione, invio cordiali saluti
Caterina Piernera, Coordinatore di Educazione Fisica-CSA Perugia
Allegato:
Questo breve contributo contiene alcune considerazioni ed una
proposta riguardanti specificatamente l’insegnamento "Scienze Motorie",
previsto nell’ipotesi di Riforma del secondo ciclo, nell’orario annuale obbligatorio,
per 1 ora settimanale.
La proposta è di mantenere in tale quota di curricolo
2 ore settimanali, elevando eventualmente di 1 ora l'orario obbligatorio,
nel sistema dei Licei, per tutti e 5 gli anni di corso.
Tale proposta scaturisce dall’esigenza di mantenere tale insegnamento
più coerente ed efficace in base alle seguenti considerazioni:
- l’insegnamento che finora si è chiamato "Educazione Fisica",
anche con quel minimo di 2 ore settimanali, ha rappresentato l’unico insegnamento
il cui contenuto formativo, essendo il Corpo e il movimento, con
tutte le plurime e complesse valenze che appartengono loro, coincide con il
soggetto in formazione.
In altri termini:
- è l’unico insegnamento in cui l’attenzione del "discente"
è portata su sé stesso, il proprio agire, le proprie sensazioni,
il proprio vissuto, il proprio mondo interiore, il proprio Corpo ... poiché
senza questa "attenzione" non esiste un movimento "cosciente",
"razionale", "autogestito", e quindi in grado di esprimere
in modo "critico" la propria soggettività;
- è l’unico insegnamento non mediato, esclusivamente o prevalentemente,
da contenuti "teorici", da un sapere formalizzato e reso "disciplina
scolastica", quanto piuttosto un insegnamento che rappresenta, in un
processo formativo che abbia come obiettivo la formazione integrale
della persona, l’unica, o quasi, occasione in cui lo studente si mette in
gioco in maniera "immediata"; poiché il Corpo e il
movimento rappresentano, prima di ogni altra ulteriore valenza, l’essere
nel mondo, il rapportarsi ad esso in modo diretto ed ineludibile,
presupposto questo di ogni processo formativo (il rapporto io-mondo
è contemporaneamente contesto ed obiettivo di ogni processo formativo);
- pertanto il "sapere" che uno studente costruisce attraverso
questo insegnamento, attiene soprattutto alla sfera del "saper essere"
e "saper fare", dimensioni fondamentali di quella identità,
complessa e competente, che prefigurano i Profili educativi "in uscita"
contenuti nei documenti di Riforma della scuola;
- tutte le altre discipline scolastiche, caratterizzate da saperi formalizzati,
astratti, epistemologicamente organizzati ..., rispetto alle quali è
difficile decidere se "togliere o aggiungere" un’ora settimanale
poiché tutte, considerate in se stesse, appaiono ugualmente importanti
e fondamentali, hanno comunque la caratteristica di essere "intercambiabili"
in termini di "valenza formativa", poiché tutte sollecitano,
seppure con contenuti disciplinari diversi, la stessa dimensione della persona-soggetto
in formazione: quella dei processi mentali di costruzione di apprendimenti,
appunto, astratti, formali e formalizzati, mediati dai vari linguaggi
presenti nella nostra Cultura, diversi dal linguaggio del Corpo e del movimento,
presupposto e supporto costante degli altri linguaggi nella comunicazione
umana.
L’Educazione Fisica rappresenta invece l’unica disciplina scolastica che utilizza
in maniera privilegiata il linguaggio del Corpo e del movimento, che favorisce
quegli apprendimenti che scaturiscono dai processi sensoriali, propriocettivi,
motori e dalla loro elaborazione mentale, quegli apprendimenti legati principalmente
alla sfera del "SE’": sentire, percepire, conoscere, valutare, modificare
... se stesso; l'azione e il movimento, contenuto privilegiato ed esclusivo
di questo insegnamento scolastico, riportano sempre ed ineludibilmente
al rapporto con se stessi, con il mondo, con gli altri;
- che poi anche in questa disciplina, a partire da una elaborazione, verbalizzazione
e riflessione sull'esperienza diretta, sul vissuto, si possano sviluppare
apprendimenti "teorici" importanti, è un altro discorso, e da questo
punto di vista l'insegnamento dell'Educazione Fisica può essere benissimo
"sostituito" con qualcos'altro.
Un esempio: la conoscenza teorica del corpo umano (anatomia, fisiologia,
chinesiologia, estetica, ...) potrebbe essere oggetto di studio in diverse
discipline scolastiche; la conoscenza "immediata", esperienziale, diretta,
sentita e consapevole, del proprio corpo, con tutte le sue valenze
esistenziale, espressiva e comunicativa, non può che essere conseguita
attraverso un "insegnamento" scolastico centrato sul Corpo, l'azione, il movimento,
il sentire, l'esperire, il mettersi in gioco in maniera diretta ed immediata
... caratteristico della sola Educazione Fisica; ci riferiamo alla costruzione
dello "Schema corporeo" quale irrinunciabile dimensione di una identità
personale costruita in maniera solida ed equilibrata, a sua volta presupposto
di ogni altro ed ulteriore tipo di costruzione del Sé, del Sapere,
delle Competenze ...
- tutto questo si potrebbe continuare a fare con le attuali 2 ore settimanali
(che abbiamo sempre detto essere insufficienti, ma che vedendole diminuire
anziché aumentare, cerchiamo di difendere strenuamente!); 1 ora
a settimana renderebbe forse definitivo l'alibi dei "tempi insufficienti"
per perseguire in maniera significativa gli apprendimenti specifici di tale
disciplina, trasformandola così nell'ennesima, ventisettesima/ventottesima
ora, di studio teorico di qualcosa, importante ma "altro da sé"; e
questo stride enormemente con quel ribadire certi valori della formazione
della persona presente nei documenti di Riforma, come, ad esempio, la personalizzazione
dei curricoli, l'educazione alla convivenza civile, la corporeità
come valore, i profili educativi in uscita ...
Queste sono solo alcune delle tante possibili considerazioni
a favore del mantenimento delle 2 ore settimanali di Educazione Fisica nella
Scuola Secondaria di 1° e 2° grado e della necessaria attenzione formativa alla
dimensione "Corpo" nella Scuola dell'Infanzia e Primaria (ed anche la denominazione
"Scienze Motorie ne susciterebbe altre!) ma, nell'intento di individuare delle
"priorità", si è fatta una precisa scelta di "brevità".
Da ultimo, solo un breve accenno alla inutilità di fare
ricorso ai possibili "ampliamenti" di quell'unica ora presente nell'orario obbligatorio,
attraverso le opzioni, obbligatorie o facoltative che siano, previste nelle
altre quote-orario: il messaggio "una sola ora (sorte condivisa solo con l'insegnamento
di Religione, e Storia dell'Arte in alcuni casi!!!) è sufficiente per
certe cose", rischia di essere più orientativo di qualsiasi altra iniziativa,
progetto o discorso a favore dell'opzione Scienze Motorie. Le personalità
in formazione sono molto più "educate" attraverso le nostre scelte di
educatori piuttosto che dai "discorsi" sull'educazione!
Infine, naturalmente, ci si esprime anche a sostegno di tutti
i numerosi contributi da altri formulati con lo stesso intento.
F.to Caterina Piernera
Coordinatore di Educazione Fisica - CSA di Perugia