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Riforma Scienze Motorie
Riforma Scienze Motorie contributo inviato al MIUR31/01/2005 Educazione Fisica


Oggetto: Riforma Scienze Motorie

In allegato si invia un contributo elaborato in merito all'oggetto ed inviato al MIUR. Mi permetto di sottoporlo all'attenzione di tutti i Dirigenti Scolastici e docenti interessati delle scuole, di ogni ordine e grado, della provincia di Perugia, come occasione di confronto. Inoltre pregherei i Dirigenti Scolastici delle Scuole Secondarie di 1° e 2° grado di darne diffusione capillare a tutti i docenti di Educazione Fisica in servizio presso le Istituzioni Scolastiche da Loro dirette.

Ai colleghi insegnanti di Educazione Fisica raccomanderei di utilizzare l'indirizzo secondociclo@istruzione.it, messo a disposizione dal MIUR per coloro che volessero inviare riflessioni e proposte, per fornire un loro contributo sia elaborandolo autonomamente sia, se ritengono, utilizzando quello inviato in allegato. Tante e numerose voci, piuttosto che poche, hanno più possibilità di essere udite!

Ringraziando per la collaborazione, invio cordiali saluti

Caterina Piernera, Coordinatore di Educazione Fisica-CSA Perugia

Allegato:

Questo breve contributo contiene alcune considerazioni ed una proposta riguardanti specificatamente l’insegnamento "Scienze Motorie", previsto nell’ipotesi di Riforma del secondo ciclo, nell’orario annuale obbligatorio, per 1 ora settimanale.

La proposta è di mantenere in tale quota di curricolo 2 ore settimanali, elevando eventualmente di 1 ora l'orario obbligatorio, nel sistema dei Licei, per tutti e 5 gli anni di corso.

Tale proposta scaturisce dall’esigenza di mantenere tale insegnamento più coerente ed efficace in base alle seguenti considerazioni:

  • l’insegnamento che finora si è chiamato "Educazione Fisica", anche con quel minimo di 2 ore settimanali, ha rappresentato l’unico insegnamento il cui contenuto formativo, essendo il Corpo e il movimento, con tutte le plurime e complesse valenze che appartengono loro, coincide con il soggetto in formazione.

    In altri termini:
  • è l’unico insegnamento in cui l’attenzione del "discente" è portata su sé stesso, il proprio agire, le proprie sensazioni, il proprio vissuto, il proprio mondo interiore, il proprio Corpo ... poiché senza questa "attenzione" non esiste un movimento "cosciente", "razionale", "autogestito", e quindi in grado di esprimere in modo "critico" la propria soggettività;
  • è l’unico insegnamento non mediato, esclusivamente o prevalentemente, da contenuti "teorici", da un sapere formalizzato e reso "disciplina scolastica", quanto piuttosto un insegnamento che rappresenta, in un processo formativo che abbia come obiettivo la formazione integrale della persona, l’unica, o quasi, occasione in cui lo studente si mette in gioco in maniera "immediata"; poiché il Corpo e il movimento rappresentano, prima di ogni altra ulteriore valenza, l’essere nel mondo, il rapportarsi ad esso in modo diretto ed ineludibile, presupposto questo di ogni processo formativo (il rapporto io-mondo è contemporaneamente contesto ed obiettivo di ogni processo formativo);
  • pertanto il "sapere" che uno studente costruisce attraverso questo insegnamento, attiene soprattutto alla sfera del "saper essere" e "saper fare", dimensioni fondamentali di quella identità, complessa e competente, che prefigurano i Profili educativi "in uscita" contenuti nei documenti di Riforma della scuola;
  • tutte le altre discipline scolastiche, caratterizzate da saperi formalizzati, astratti, epistemologicamente organizzati ..., rispetto alle quali è difficile decidere se "togliere o aggiungere" un’ora settimanale poiché tutte, considerate in se stesse, appaiono ugualmente importanti e fondamentali, hanno comunque la caratteristica di essere "intercambiabili" in termini di "valenza formativa", poiché tutte sollecitano, seppure con contenuti disciplinari diversi, la stessa dimensione della persona-soggetto in formazione: quella dei processi mentali di costruzione di apprendimenti, appunto, astratti, formali e formalizzati, mediati dai vari linguaggi presenti nella nostra Cultura, diversi dal linguaggio del Corpo e del movimento, presupposto e supporto costante degli altri linguaggi nella comunicazione umana.
    L’Educazione Fisica rappresenta invece l’unica disciplina scolastica che utilizza in maniera privilegiata il linguaggio del Corpo e del movimento, che favorisce quegli apprendimenti che scaturiscono dai processi sensoriali, propriocettivi, motori e dalla loro elaborazione mentale, quegli apprendimenti legati principalmente alla sfera del "SE’": sentire, percepire, conoscere, valutare, modificare ... se stesso; l'azione e il movimento, contenuto privilegiato ed esclusivo di questo insegnamento scolastico, riportano sempre ed ineludibilmente al rapporto con se stessi, con il mondo, con gli altri;
  • che poi anche in questa disciplina, a partire da una elaborazione, verbalizzazione e riflessione sull'esperienza diretta, sul vissuto, si possano sviluppare apprendimenti "teorici" importanti, è un altro discorso, e da questo punto di vista l'insegnamento dell'Educazione Fisica può essere benissimo "sostituito" con qualcos'altro.
    Un esempio: la conoscenza teorica del corpo umano (anatomia, fisiologia, chinesiologia, estetica, ...) potrebbe essere oggetto di studio in diverse discipline scolastiche; la conoscenza "immediata", esperienziale, diretta, sentita e consapevole, del proprio corpo, con tutte le sue valenze esistenziale, espressiva e comunicativa, non può che essere conseguita attraverso un "insegnamento" scolastico centrato sul Corpo, l'azione, il movimento, il sentire, l'esperire, il mettersi in gioco in maniera diretta ed immediata ... caratteristico della sola Educazione Fisica; ci riferiamo alla costruzione dello "Schema corporeo" quale irrinunciabile dimensione di una identità personale costruita in maniera solida ed equilibrata, a sua volta presupposto di ogni altro ed ulteriore tipo di costruzione del Sé, del Sapere, delle Competenze ...
  • tutto questo si potrebbe continuare a fare con le attuali 2 ore settimanali (che abbiamo sempre detto essere insufficienti, ma che vedendole diminuire anziché aumentare, cerchiamo di difendere strenuamente!); 1 ora a settimana renderebbe forse definitivo l'alibi dei "tempi insufficienti" per perseguire in maniera significativa gli apprendimenti specifici di tale disciplina, trasformandola così nell'ennesima, ventisettesima/ventottesima ora, di studio teorico di qualcosa, importante ma "altro da sé"; e questo stride enormemente con quel ribadire certi valori della formazione della persona presente nei documenti di Riforma, come, ad esempio, la personalizzazione dei curricoli, l'educazione alla convivenza civile, la corporeità come valore, i profili educativi in uscita ...

Queste sono solo alcune delle tante possibili considerazioni a favore del mantenimento delle 2 ore settimanali di Educazione Fisica nella Scuola Secondaria di 1° e 2° grado e della necessaria attenzione formativa alla dimensione "Corpo" nella Scuola dell'Infanzia e Primaria (ed anche la denominazione "Scienze Motorie ne susciterebbe altre!) ma, nell'intento di individuare delle "priorità", si è fatta una precisa scelta di "brevità".

Da ultimo, solo un breve accenno alla inutilità di fare ricorso ai possibili "ampliamenti" di quell'unica ora presente nell'orario obbligatorio, attraverso le opzioni, obbligatorie o facoltative che siano, previste nelle altre quote-orario: il messaggio "una sola ora (sorte condivisa solo con l'insegnamento di Religione, e Storia dell'Arte in alcuni casi!!!) è sufficiente per certe cose", rischia di essere più orientativo di qualsiasi altra iniziativa, progetto o discorso a favore dell'opzione Scienze Motorie. Le personalità in formazione sono molto più "educate" attraverso le nostre scelte di educatori piuttosto che dai "discorsi" sull'educazione!

Infine, naturalmente, ci si esprime anche a sostegno di tutti i numerosi contributi da altri formulati con lo stesso intento.

F.to Caterina Piernera
Coordinatore di Educazione Fisica - CSA di Perugia


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