Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria
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Commiato del Dott. Salvatore Maria Miccichè
Commiato del Dott. Salvatore Maria Miccichè Dirigente del CSA di Perugia già Provveditore del Provveditorato agli Studi di Perugia07/01/2003 CSA


Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria
Centro Servizi Amministrativi di Perugia

Segreteria
Prot.n.1038/A1
Perugia, 07/01/2003

A tutte le Autorità Civili, Religiose, Militari della Regione Umbria e della provincia di Perugia
Alle Organizzazioni Sindacali
Alla Stampa ed alle Emittenti radiotelevisive
Alle Associazioni

Oggetto: commiato del Dott. Salvatore Maria Miccichè.

Nel lasciare la prestigiosa sede di Perugia dove per molti anni ho ricoperto la funzione di Provveditore agli Studi, dovendo assumere altri graditi incarichi presso l’Amministrazione Centrale (Gabinetto della sig.ra Ministro) e presso l’I.N.D.I.R.E. (Istituto Nazionale Documentazione Ricerca ed Innovazione Educativa) di Firenze, in qualità di Consigliere d’Amministrazione, desidero rivolgere un cordiale saluto e un riconoscente ringraziamento a tutti coloro che, quali rappresentanti delle Istituzioni Civili, Religiose, Militari, delle Organizzazioni Sindacali, delle Associazioni, della Stampa e delle Emittenti Radiotelevisive, ho avuto occasione e pregio di incontrare e apprezzare nell’esercizio del ruolo affidatomi.

Gli anni trascorsi in questa incantevole, esigente e fiera città, l’aver profondamente conosciuto la gente della sua provincia, delle sue piccole, orgogliose -capitali-, hanno segnato fortemente la mia sensibilità di uomo e di cittadino, facendomi vivere un’esperienza davvero ineguagliabile.

È stato un tempo denso di notevoli, significativi mutamenti che hanno visto, tra l’altro, nel quadro di un ampio ed incisivo processo di redistribuzione e dislocazione di poteri e funzioni tra lo Stato e gli Enti territoriali, venire alla luce -la scuola dell’autonomia-, riconosciuta dall’art.21 della legge 59/1997 e dai successivi atti normativi emanati dal Governo.

Sono state ridefinite le competenze assegnate alle scuole in direzione del decentramento e della devoluzione delle funzioni, riconoscendo inediti spazi di flessibilità curriculare, ampliandone i poteri sul piano didattico e organizzativo, della ricerca, della sperimentazione e dello sviluppo, attribuendo alle stesse nuove funzioni amministrative e gestionali.

A me è toccato la non agevole responsabilità di traghettare la scuola perugina dal -vecchio- al -nuovo-.

Per troppo tempo la scuola era rimasta irretita nelle maglie del sistema amministrativo-formale, centralistico e autoreferenziale: nel volgere di pochi anni essa è stata investita da tumultuosi e rapidi cambiamenti che ne hanno scardinato le fondamenta tradizionali e l’hanno immessa in un percorso di novità irreversibili.

In siffatto contesto è stata adottata, con sicura determinazione, la scelta di non subire, burocraticamente, il processo in atto bensì di favorirlo, orientarlo: dando sostegno, raccordo, coerenza ai suoi aspetti più vitali e positivi.
È stata pensata prima e realizzata dopo una politica scolastica organica, ispirata ad anticipare la stessa normativa di riconoscimento dell’autonomia, attraverso la costituzione degli Osservatori d’area (1995) , delle Unità di Servizio Territoriale (1999), delle Scuole-polo competenti per gli snodi territoriali (2000).

Sono state promosse iniziative di monitoraggio del sistema scolastico provinciale, sia in termini concreti di rendicontazione quantitativa/qualitativa, sia mediante l’elaborazione costante di una ricerca valutativa in parallelo alle indicazioni dei Rapporti internazionali e nazionali (ex CEDE), nonché alle risultanze del più ampio ambito formativo provinciale e regionale.

Altri -assi- di riferimento dell’attività dell’Ufficio Scolastico Provinciale hanno riguardato: la formazione in servizio dei docenti; la gestione degli organici, attenta alle esigenze e ai bisogni delle aree periferiche e delle zone di montagna; le azioni a favore dell’integrazione scolastica degli alunni portatori di handicap, le politiche scolastiche rivolte alle studentesse e agli studenti (creazione dei c.d. -Centri di ascolto- nella scuola secondaria di II° grado, la costituzione della Consulta degli Studenti, nata a Perugia dove nel maggio del 1997 si è tenuto il primo convegno nazionale delle consulte studentesche d’Italia); le attività di raccordo interistituzionale attraverso protocolli d’intesa e accordi di programma con gli EE.LL., l’Università, le AA.SS.LL., le Agenzie per l’impiego. E’ stato unanimamente apprezzato il procedimento che ha portato al dimensionamento della rete scolastica per il riconoscimento dell’autonomia.

È stata sostenuta la costituzione di reti di scuole organizzate in : Consorzi territoriali atti a contribuire allo sviluppo locale sulla base di piani concertati dai Comuni, singoli o associati (-Scuole della comunità-), Consorzi trasversali a livello regionale, costituiti da scuole dello stesso ordine con indirizzi formativi omogenei (-azione esemplare- è stata l’iniziativa -Con ciò sia cosa che-: mostra dei prodotti realizzati dalle scuole); sono state poste in essere forme originali di integrazione degli stessi consorzi con EE.LL., forze sociali, sistema di imprese al fine di partecipare alla progettazione ed alla pratica attuazione dei piani d’area.

Si sono inoltre segnalate a livello nazionale iniziative di integrazione formativa di notevole interesse quali: -La scuola del cioccolato-, realizzata su sollecitazione dell’Ufficio, tra l’I.P.S.I.A. di Perugia, l’Industria Nestlè Perugina, le OO.SS. e il Comune di Perugia, definendo un percorso di formazione integrato post-obbligo scolastico biennale; -La scuola dell’edilizia-, realizzata, su coordinamento del Provveditorato, tra il centro di formazione professionale della provincia nel settore edile, l’Associazione degli Imprenditori edili, le OO.SS. e alcune scuole della provincia.

È stato attuato il Progetto Lingue 2000, finalizzato alla certificazione delle competenze linguistiche degli alunni. Il progetto medesimo ha ottenuto risultati sorprendenti, ponendo gli alunni della provincia di Perugia ai primi posti della graduatoria nazionale per gli ottimi esiti raggiunti.

Anche -l’emergenza terremoto- ha visto l’Ufficio scolastico segnalarsi all’attenzione generale per la sua efficace ed efficiente presenza che ha posto le premesse affinchè, fin dai primi interventi e successivamente nell’opera di ricostruzione, la priorità assoluta spettasse agli edifici scolastici.

Con altra -azione positiva- il Provveditorato la Comunità Montana -Monti del Trasimeno- e le scuole elementari e secondarie di I e II grado hanno istituito la -Scuola verde-, scuola on line per la progettazione e la gestione di aree verdi di pertinenza scolastica e di zone di uso collettivo, limitrofe agli stessi istituti.

Il Provveditorato agli Studi di Perugia ha scelto inoltre di patrocinare e sostenere l’iniziativa intitolata -Help Desk projet- , grazie alle ottimali relazioni intrattenute tra l’Ufficio e un’organizzazione del settore agricolo (C.I.A.).
Il progetto è risultato vincitore della selezione europea e la città di Perugia il 26 settembre 2001 è stata la sede nazionale della Giornata Europea delle Lingue.

Ho ritenuto doveroso soffermarmi su alcune delle principali linee di politica scolastica che sono state attivate nel corso del mio incarico. Ho scelto infatti di privilegiare la concretezza dei fatti e la forza delle idee, frutto di serie riflessioni e di valutazione critica dell’esistente.

Con caparbia intenzionalità mi sono tenuto assai lontano dalla vuota, dilagante -retorica dell’autonomia-, delle tante -buone intenzioni- che hanno lastricato e continuano a lastricare il suo difficoltoso percorso, delle innumerevoli frasi fatte apposta quasi per esorcizzare, rimuovere quello che ancora oggi appare un pericolo incombente: l’implosione della scuola per la perdita di identità culturale e di ruolo sociale.

Ha affermato un autorevole osservatore perugino -esterno- alla scuola, che -tanti, in questi anni hanno potuto vivere la scuola come tema centrale del vivere civile della nostra comunità e come la scuola fosse diventata il perno del dibattito culturale con la stessa dignità, se non a volte superiore a ogni altra istituzione..... La scuola è scesa dentro la vita della comunità e questa è entrata nella scuola in un rapporto simbiotico di rara efficacia-.

Molto è stato possibile fare grazie all’elevata professionalità e allo spiccato spirito di dedizione del personale dell’ufficio nonchè per le grandi, straordinarie qualità espresse dal mondo della scuola, in tutte le sue componenti.

Mi si conceda, infine, la presunzione di riferire a me, parafrasandolo, quello che -a futura memoria- scriveva nel 1988 Leonardo Sciascia: -Ho 54 anni, ho da rimproverarmi e da rimpiangere tante cose ma nessuna che abbia a che fare con la malafede, la vanità e gli interessi particolari. Non ho, lo riconosco, il dono dell’opportunità e della prudenza. Ma si è come si è-.

Con gli auguri più fervidi di prosperità per i cittadini, le istituzioni, le associazioni, -i mondi vitali- della città di Perugia e della sua provincia.

Firmato Salvatore Maria Miccichè


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