È pienamente operante la normativa introdotta nella legge finanziaria 2008
dal Ministro delle Politiche per la famiglia, Rosy Bindi, che pone sullo stesso
piano il trattamento dei genitori adottivi e affidatari e quello dei genitori
naturali, in materia di congedi di maternità, paternità e parentali (a
prescindere dall'età del bambino adottato o affidato).
Con la circolare del 4 febbraio 2008 destinata ai datori di lavoro, l'INPS
definisce le modalità di fruizione dei congedi. Con la nuova normativa è
possibile avere il congedo di cinque mesi, a prescindere dall'età del minore
adottato (di tre mesi, nel caso dell'affido).
I congedi possono essere utilizzati anche prima dell'ingresso del bambino in
Italia, nel caso delle adozioni internazionali, quando la coppia si reca
all'estero per perfezionare le procedure adottive. In tutti i casi le nuove
disposizioni si applicano sia per i minori adottati dall'1 gennaio 2008 sia per
quelli adottati nel 2007 (purché tuttavia non siano decorsi i cinque mesi
dall'inizio dell'adozione o dell'affido).
Circa il congedo parentale, anche i genitori adottivi o affidatari possono
fruirne entro i primi otto anni dall'ingresso del minore nel nucleo familiare,
indipendentemente dall'età del bambino nel momento dell'adozione o
dell'affidamento, e comunque non oltre il compimento della maggiore età. Al
padre lavoratore spetta il congedo di paternità alle stesse condizioni previste
per la madre, per tutta la durata del congedo di maternità o per la parte
residua, in alternativa alla madre lavoratrice che vi rinuncia anche solo
parzialmente.
(Da PCM)