POF dell'USR
Linee di indirizzo
per l'anno scolastico
2009/2010
settembre 2009
Prot. n. AOODRUM /5028/C14
Perugia,
04/09/2009
Oggetto: POF dell'USR. Linee di indirizzo per l'anno
scolastico 2009/2010
Il primo di settembre ha preso avvio un nuovo anno
scolastico. Il 2009/2010 si preannuncia un anno ricco di novità per la
scuola italiana alle prese con i temi della serietà degli studi, del rigore,
del merito che fanno da sfondo alla riforma del primo ciclo e alle nuove proposte
di revisione dell'attuale assetto ordinamentale organizzativo e didattico degli
istituti superiori.
È possibile che si dia il via ad un rinnovamento
epocale. Quest'anno scolastico infatti, in attuazione dei provvedimenti definitivi
di riordino della scuola dell'infanzia e del primo ciclo ( DPR n. 89 del 20.3.2009,
in G.U. n. 162 del 15.7.2009) e della riorganizzazione della rete scolastica nonché
del regolamento (DPR n. 122 del 22.6.2009, in G.U. n. 191 del 19.8.2009) di valutazione
degli studenti, prende avvio un piano ministeriale di interventi volti a migliorare
la qualificazione dei servizi scolastici con la valorizzazione dell'autonomia
(condizione essenziale per la effettiva attuazione di qualunque forma di innovazione)
e l'armonizzazione degli assetti pedagogici ed organizzativi della scuola dell'infanzia
e del primo ciclo di istruzione. Dovrebbe concludersi l'iter per la totale modifica
dell'ordinamento del nostro sistema scolastico con altri quattro importanti provvedimenti
(approvati in prima lettura dal Consiglio dei Ministri nelle sedute del 28 maggio
e del 12 giugno 2009): la riforma degli istituti tecnici e professionali; la riforma
dei licei; la revisione delle classi di concorso della scuola secondaria di I
e di II grado e la ridefinizione dell'assetto organizzativo-didattico dei centri
di istruzione per gli adulti.
Per completare l'intero progetto di rinnovamento
mancano all'appello la modifica del sistema di formazione degli insegnanti della
scuola primaria e secondaria (ex SSIS) che, comunque al momento è al parere
del CNPI, e il cambiamento dello stato giuridico dei docenti ( progetto di legge
Aprea) sul quale peraltro il Ministro ha già dato di recente delle anticipazioni.
L'Ufficio Scolastico Regionale (USR) è pronto ad impegnarsi - per
una scuola rinnovata e di qualità - con i dirigenti scolastici, i docenti
e il personale ata, in stretta collaborazione con chi alla scuola si dedica con
un lavoro fatto di professionalità e passione volto ad assicurare ai ragazzi
dell'Umbria, nessuno escluso, condizioni di apprendimento e di crescita ottimali.
Il modello di governance del sistema educativo umbro è basato, in massima
parte, sulla sinergia interistituzionale che coinvolge oltre alle Amministrazioni
regionali, provinciali e locali, anche Università, Fondazioni, il mondo
economico e produttivo, Associazioni ed Enti pubblici e privati, per garantire
un servizio scolastico di elevato livello, costruendo un sistema che intende porsi
come interfaccia tra culture e soggetti diversi.
Senza dimenticare la scuola
quotidiana, l'USR intende anche nell'anno scolastico appena iniziato proseguire
nel cammino di approfondimento nelle diverse aree di carattere istituzionale giuridico-pedagogico,
attento alle innovazioni tecnologiche con alcune iniziative programmate per il
periodo ottobre 2009/maggio 2010, che qui vengono sinteticamente indicate, unitamente
ai dati di consuntivo delle attività dell'USR medesimo poste in essere
nell'anno scolastico scorso.
1
DATI DI CONSUNTIVO E PRINCIPI ISPIRATORI DELLE AZIONI DELL'USR NELL'ANNO SCOLASTICO
2008/2009 |
I principi ispiratori che hanno caratterizzato
le iniziative poste in essere dall'USR nel corso dell'anno scolastico appena concluso
sono legati da un denominatore comune: quello delle azioni di sistema e delle
intese con altri soggetti istituzionali del territorio. Ciò che ha funzionato
è il lavoro di squadra che ha consentito all'Ufficio Scolastico Regionale
di consolidare la propria presenza sul territorio e nei rapporti con le istituzioni
scolastiche, anche attraverso il modello di rete formato dalle istituzioni scolastiche,
grazie al quale è stato possibile fare formazione per oltre 8.000 docenti
ed Ata, in special modo sui temi dell'autonomia e della valutazione senza tralasciare
il sostegno alle innovazioni nel sistema scolastico. La sintesi delle azioni più
significative poste in essere dall'USR nello scorso anno scolastico mette in evidenza
il seguente quadro di assieme.
1A - SOSTEGNO DELLA LEADERSHIP EDUCATIVA
- Con la progressiva attuazione dell'autonomia scolastica aumentano le responsabilità
dei dirigenti scolastici nel garantire il buon funzionamento delle istituzioni
scolastiche, non solo sotto il profilo giuridico-amministrativo, ma soprattutto
in relazione alle finalità di formazione culturale, di istruzione e di
educazione cui sono chiamate le diverse articolazioni del sistema educativo. Il
Dirigente scolastico è garante della gestione unitaria di un istituto,
attraverso l'esercizio di una leadership educativa autorevole e condivisa. Questo
richiede un elevato profilo delle competenze professionali del dirigente, da esercitarsi
in una pluralità di dimensioni (culturali, pedagogiche, educazionali, relazionali,
organizzative, amministrative), in stretta relazione con il nuovo contesto istituzionale
che investe le pubbliche amministrazioni. Per i suddetti motivi, l'USR ha curato,
tra settembre 2008 e maggio 2009, la realizzazione di una serie di azioni formative
destinate ai dirigenti scolastici della regione, convinto che la partecipazione
alle attività di formazione in servizio - che hanno visto i dirigenti non
come semplici fruitori di iniziative, ma diretti protagonisti e co-autori della
propria formazione .rappresenti un elemento strategico per il miglioramento delle
professionalità dirigenziali.
L'obiettivo finale è stato quello
di uscire dall'ottica dell'intervento formativo dedicato, per realizzare un vero
e proprio "sistema formativo" in cui convogliare occasioni di riflessione continua,
teorica ed operativa, grazie al contributo delle migliori competenze sviluppate
nel mondo della scuola e della società e offrendo alla dirigenza scolastica,
peraltro motivata e partecipe, l'opportunità di dialogare direttamente
con esperti, tra i quali: Auriemma, Corradini, De Luca, Volpi.
1B - SISTEMA
DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO - Il rinnovamento della scuola non può
prescindere dal ruolo di coloro che sono i principali protagonisti del processo
educativo e formativo. Per una efficace azione di comunicazione e di formazione
del personale dirigente, docente ed Ata sulle innovazioni in atto nel sistema
scolastico, l'USR ha puntato prioritariamente sulle dodici reti territoriali,
comprendenti tutte le scuole della regione, efficace ed innovativo elemento di
raccordo verticale ed orizzontale fra ordini e gradi diversi di scuole. Le iniziative
hanno riguardato prioritariamente i temi della riforma del primo ciclo, le indicazioni
per il curricolo, l'innalzamento dei livelli culturali della popolazione scolastica,
le discipline, le competenze, la valutazione, l'orientamento scolastico e professionale,
i bisogni educativi speciali, la nuova cittadinanza europea, il territorio come
realtà formativa e le proposte di revisione degli istituti di istruzione
secondaria di II grado, attraverso quattro principali linee di azione: informare
ed accompagnare; stimolare il dialogo e il confronto; attivare processi di ricerca
e di monitoraggio; supportare la formazione in servizio a sostegno dell'innovazione.
Attività
svolta - L'USR ha sostenuto, con proprie risorse professionali e finanziarie,
le iniziative di formazione, allineate secondo scopi e tematiche di valenza trasversale,
proposte dalle Reti, che le hanno sviluppate (e sperimentate) attraverso percorsi
didattico-formativi e progetti di ricerca-azione. La varietà delle proposte
declinate dalle Reti sulla base delle specifiche istanze del territorio di appartenenza,
ha dimostrato non solo l'autonomia progettuale delle stesse, ma anche la creatività
e la ricchezza dell'offerta formativa delle istituzioni scolastiche aderenti alla
rete. La rete 1 "Altotevere" ha visto le scuole impegnate in un piano triennale
delle attività dal titolo : "La valutazione per competenze e la necessità
di una nuova didattica". La rete 2 "Gubbio e Flaminia" ha strutturato
il progetto dal titolo : "La nuova modalità di valutazione del rendimento
degli studenti - Dal quadro europeo delle competenze : la valutazione per competenze
dei curricoli" .La rete 3 "Trasimeno" è stata impegnata a realizzare
"Percorsi curricolari e didattici secondo il criterio della promozione della competenza"
con un approccio per livelli di competenza (e non più per obiettivi dell'insegnamento-apprendimento).
La rete 4/A "Citta di Perugia" ha curato il progetto "Le competenze-chiave,
le competenze trasversali, il loro accertamento, la loro valutazione". La rete
4/B "Perugia-Corciano" si è cimentata sul progetto dal titolo: "La
valutazione delle competenze nell'ottica di una didattica innovativa anche in
relazione ai nuovi curricula della scuola superiore e diversa organizzazione del
tempo - scuola". La rete 5 "Subasio" si è distinta per una progettazione
curvata sul tema "Itinerari formativi in tema di cittadinanza e legalità"
.La rete 6 "Medio Tevere" ha elaborato un progetto di ricerca-azione che
ha coinvolto la scuola dell'infanzia fino al primo biennio della scuola sec. di
2° grado, dal titolo "La necessità di una nuova didattica e della valutazione
per competenze". La rete 7 "Folignate" ha privilegiato, raggiungendo risultati
ragguardevoli di gradimento dagli stessi docenti destinatari della formazione,
un "Percorso di didattica dell'Italiano come L2" e di "Didattica della lingua
italiana" strutturato in due sezioni: a) lavorare per competenze nell'area di
educazione linguistica; b) certificazione e valutazione delle competenze. La rete
8 "Spoleto e Valnerina" ha strutturato un "Percorso di curricolo verticale
dalla scuola dell'Infanzia alla scuola sec.di 2° grado , individuando le competenze
in relazione ai quattro assi culturali; un documento di certificazione delle competenze
ed un piano di orientamento degli alunni verso scelte consapevoli" .La rete
10 "Amerino-Narnese" ha elaborato un progetto di ricerca-azione incentrato
sulle "Competenze di cittadinanza come organizzatori di un curricolo verticale
per aree : pianificazione e valutazione di percorsi formativi multidisciplinari". La
rete 11 "Terni" ha strutturato il progetto di formazione in servizio dal
titolo "La valutazione delle competenze come elemento di continuità".
Oltre
a supportare l'attività delle Reti territoriali, l'U.S.R. ha promosso azioni
di informazione e formazione per i dirigenti scolastici e per i docenti referenti
nel settore strategico della valutazione, con azioni dirette soprattutto a:
-
sostenere le scuole nell'applicazione delle novità normative sulla valutazione
del comportamento e degli apprendimenti, soprattutto in vista degli scrutini intermedi
e finali (due incontri);
- accompagnare l'azione di rilevazione e valutazione
degli apprendimenti nella scuola primaria, condotta dall'INValSI (due seminari);
- rendere maggiormente consapevoli gli operatori scolastici in generale
e, in particolare, i Presidenti delle commissioni degli esami di stato conclusivi
del 1° e del 2° ciclo, sia nella predisposizione della documentazione e degli
atti finalizzati all'esame sia nella gestione delle relative procedure (quattro
incontri).
1C - DIRITTO-DOVERE ALL'ISTRUZIONE E ALLA FORMAZIONE -
In un sistema educativo e formativo che investe sulla centralità dell'alunno
e sul rapporto scuola-famiglia, numerose sono le iniziative e la gamma ampia e
complessa degli interventi rientranti nelle politiche a favore degli studenti:
dalle iniziative di orientamento scolastico e professionale all'analisi del fenomeno
della dispersione scolastica e del successo formativo; dalle azioni di prevenzione
e di contrasto della dispersione scolastica e del disagio giovanile alle politiche
sociali in favore dei giovani; dai servizi a sostegno delle attività promosse
dagli studenti, agli indirizzi e alle strategie nazionali in materia di rapporti
scuola-sport.
Attività svolta La valorizzazione dei principi
sopra espressi ha caratterizzato le iniziative dell'USR volte al diritto allo
studio, alla formazione professionale, alla solidarietà, al rilancio della
scuola, che deve essere di tutti e per tutti e di qualità. Pensata per
aiutare i giovani e le loro famiglie, ivi comprese quelle di cittadinanza non
italiana e per garantire il potenziamento di competenze utili ad effettuare scelte
consapevole degli indirizzi di studio della scuola secondaria di II grado, l'USR
nel decorso anno scolastico ha prodotto in 5 mila copie e in quattro lingue (italiano,
albanese, rumeno e arabo) - anche sul proprio sito web - la seconda guida "UNA
BUSSOLA PER CRESCERE". La convinta volontà poi di contribuire attivamente
all'importante battaglia per la difesa dei valori fondamentali della società
civile ha indotto l'USR a realizzare varie iniziative di educazione alla legalità,
proponendo la rilettura, in una dimensione formativa trasversale dei valori della
cittadinanza e della democrazia.
1D - POLITICHE FORMATIVE INTEGRATE
per l'innalzamento dei livelli di istruzione e formazione dei giovani e degli
adulti con percorsi integrati di istruzione e formazione professionale alternanza
scuola-lavoro anche in impresa simulata. La collaborazione con la Regione e gli
Enti locali in Umbria è stata stretta e proficua, a partire dalla ricognizione
dei bisogni formativi del territorio, sino ad arrivare alla realizzazione di progetti
comuni che, stabilendo obiettivi e linee di azione condivisi, caratterizzano un
utilizzo ottimale delle risorse.
Attività svolta Il patrimonio
di collaborazione tra USR, Regione ed Enti locali, costruito in questi anni, ha
visto nel corso dell'anno scolastico appena concluso un rafforzamento ed un ampliamento,
passando da interventi limitati ad una collaborazione interistituzionale su progetti
che interessino varie istituzioni scolastiche ed un ampio territorio. Le priorità
perseguite dall'USR, d'intesa e/o a supporto delle iniziative della Regione, hanno
consentito di migliorare la qualità dei servizi "storici" essenziali per
il diritto allo studio; di valorizzare la ricerca e l'innovazione educativo-didattica
di particolare significato culturale e formativo all'interno delle singole scuole;
di promuovere e sostenere le attività didattiche raccordate con le opportunità
culturali, storiche, civili e sociali del territorio. Si è sviluppata inoltre
un'integrazione scolastica efficace degli alunni in situazione di svantaggio o
comunque in difficoltà o disagio socio - culturale.
1E - INSERIMENTO
E INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI. Vivere in una comunità ed insegnare
in un contesto scolastico multiculturale e multilingue sta diventando un fatto
consueto e normale nel nostro territorio. Visto il continuo aumento della presenza
di alunni stranieri nelle nostre scuole è necessario diffondere la cultura
dell'accoglienza con azioni formative volte a determinare un sistema di interventi
articolato e flessibile con metodologie nuove e che valorizzino il ruolo delle
scuole.
Attività svolta - I seminari - studio regionali e
le iniziative portate avanti dalle reti territoriali di scuole hanno avuto lo
scopo di promuovere l'educazione interculturale sia per l'apprendimento della
lingua italiana come lingua seconda, sia per la conoscenza della cultura dei Paesi
d'origine, con strategie formative diverse in rapporto alle culture di provenienza
degli studenti. Nella realizzazione delle iniziative progettuali poste in
essere dall'USR, hanno costituito condizioni imprescindibili efficaci politiche
di collaborazione con la Regione, le Province, gli Enti locali, l'Università
e Agenzie. E' in corso di pubblicazione (settembre 2009) il terzo "Rapporto" sulla
presenza degli alunni di cittadinanza non italiana in Umbria. I dati più
significativi nell'anno scolastico 2008/09 è possibile consultarli sul
sito web dell'USR.
1F - INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI. La cultura
dell'integrazione richiede impegno, ricerca, responsabilità e innovazione
da parte di tutti i soggetti coinvolti e non può quindi prescindere da
una collaborazione puntuale di tutti i soggetti istituzionali, oltre che della
famiglia, corresponsabili dei processi di integrazione. L'Amministrazione scolastica,
la Regione e gli Enti Locali, infatti, sono direttamente coinvolti nell'elaborazione
e definizione di importanti parti e aspetti del sistema educativo e formativo,
con particolare riguardo all'integrazione scolastica dell'alunno con disabilità
all'interno di un progetto complessivo che preveda interventi di sostegno e assistenza
anche attraverso accordi di programma regionali, provinciali, territoriali per
la gestione concertata delle risorse di personale e delle risorse materiali utili
all'integrazione degli alunni.
Attività svolta L'USR è
intervenuto con iniziative di qualificazione e potenziamento dell'offerta formativa
di integrazione scolastica a favore dei docenti curricolari e di aggiornamento
per quelli di sostegno in materia di inserimento scolastico e di integrazione
per gli alunni portatori di handicap, allo scopo di costruire nel tempo un sistema
di aggiornamento e formazione continua e permanente. In particolare, sono stati
realizzati incontri, dibattiti, seminari di formazione che hanno costituito il
reticolo di iniziative su temi della disabilità e che hanno visto la presenza
di esperti nazionali del settore e la partecipazione massiccia del personale docente
umbro. E' proseguita anche l'attività, attraverso specifiche reti di scuole
provinciali, del progetto nazionale biennale I CARE (Imparare Comunicare Agire
in una Rete Educativa) finalizzato a promuovere una effettiva dimensione inclusiva
del giovane disabile nella scuola, dall'infanzia alle superiori.
INIZIATIVE DELL'USR PROGRAMMATE DA OTTOBRE 2009 A MAGGIO 2010 |
2A
- DALLA SCUOLA DELL'INFANZIA ALL'OBBLIGO DI ISTRUZIONE - Avviare un percorso
unitario e graduale per favorire l'integrazione dei saperi e lo sviluppo delle
competenze di base si ritiene debba essere una delle priorità di quest'anno
scolastico.
Nella scuola dell'infanzia va sviluppato il concetto
della competenza, che in questo segmento scolastico significa imparare a riflettere
sull'esperienza attraverso l'esplorazione, l'osservazione e l'esercizio al confronto;
significa altresì per il fanciullo saper descrivere il proprio vissuto
e tradurlo in tracce personali e condivise, rievocando, narrando e rappresentando
fatti significativi; ma vuol dire anche sviluppare l'attitudine a fare domande,
riflettere, negoziare i significati.
Nella scuola primaria, che
non può abdicare al compito di promuovere la capacità degli alunni
di dare senso alle varietà delle proprie esperienze, è necessaria
una organizzazione didattica idonea a perseguire l'obiettivo di "insegnare a ricomporre
i grandi oggetti della conoscenza…" in una prospettiva complessa, volta cioè
a superare la frammentazione delle discipline e a integrarle nei nuovi quadri
d'insieme.
Nella scuola secondaria di primo grado, che rappresenta
il segmento in cui si realizza l'accesso alle discipline come punti di vista sulla
realtà e come modalità di interpretazione, simbolizzazione e rappresentazione
del mondo, la valorizzazione delle discipline avviene pienamente quando si evitano
due rischi: quello della "frammentazione dei saperi" e, sul piano didattico, quello
della "impostazione trasmissiva". Rispetto al primo, le discipline non vanno presentate
come territori da proteggere definendo confini rigidi, ma come chiavi interpretative.
I problemi complessi richiedono, per essere esplorati, che i diversi punti di
vista disciplinari interessati dialoghino e che si presti attenzione alle zone
di confine e di cerniera fra discipline. La comprensione di specifici temi e problemi,
infatti, non si realizza soltanto con l'introduzione ai quadri teorici e metodologici
propri di ciascuna disciplina, ma anche mediante approcci integrati, atti a meglio
focalizzare la complessità del reale e a promuovere modalità di
elaborazione progressivamente più complesse.
Nel biennio della
scuola secondaria superiore (obbligo di istruzione) le competenze chiave sono
il risultato che si può conseguire all'interno di un unico processo di
insegnamento/approfondimento attraverso la reciproca integrazione e interdipendenza
tra i saperi e le competenze. L'attuazione dell'obbligo di istruzione, comporta
tra l'altro una riflessione sulle modalità operative dell'azione didattica
riguardante principalmente i seguenti aspetti: a) - l'individuazione delle strategie
più appropriate di interazione disciplinare per superare progressivamente
la frammentazione dei saperi; b) - l'organizzazione dei processi didattici per
competenze in termini di apprendimento, mediante anche un'ampia ripartizione degli
spazi di flessibilità curricolare ed organizzativa anche attraverso ripartizioni
funzionali del collegio dei docenti (dipartimenti, gruppi di lavoro, ecc.).
I
temi suddetti, oltre a rappresentare prioritariamente i campi di azione per una
significativa campagna di comunicazione e di formazione del proprio personale
da parte delle istituzioni scolastiche interessate, rappresentano per l'USR campi
di azione da proporre alle Reti territoriali scolastiche per la realizzazione
di iniziative che prevedano non solo attività di riflessione e di approfondimento,
ma anche processi di ricerca-azione e di monitoraggio, di medio-lungo periodo,
che si prefiggano l'obiettivo di tradurre in reali percorsi didattici sperimentali
le prospettive, le ipotesi e le intuizioni maturate durante l'attività
formativa svolta del decorso anno scolastico.
2B - RIFORMA DELLA SCUOLA
SECONDARIA DI II GRADO - Con la riforma dei licei e con il riordino dell'istruzione
tecnica e professionale (regolamenti in corso di approvazione) si dà vita
ad una riforma epocale della scuola secondaria. Il nuovo modello dei licei
partirà gradualmente, coinvolgendo dall'anno scolastico 2010/2011 le prime
e le seconde classi, per essere completamente attuata nel 2013. Con questa riforma,
oltre a fare entrare a regime le sperimentazioni, a valorizzare la lingua latina,
a incrementare l'insegnamento della matematica, della fisica e delle scienze,
a potenziare le lingue straniere, si vuole valorizzare la qualità degli
apprendimenti piuttosto che la quantità delle materie, si vuole fornire
una maggiore sistematicità e rigore al sistema di licei, coniugando tradizione
e innovazione e razionalizzando i piani di studio, grazie a quadri orari ridotti,
per caratterizzare meglio ciascun percorso liceale. Rispetto all'attuale impianto
che prevede solo il liceo classico, il liceo artistico e lo scientifico, oltre
all'istituto magistrale quadriennale e a percorsi sperimentali linguistici, con
la riforma avremo il:
- liceo classico, nel quale è prevista l'introduzione
del'insegnamento di una lingua straniera per l'intero quinquennio;
- liceo
scientifico, con la possibilità di attivare l'opzione scientifico-tecnologica
per l'approfondimento della conoscenza di concetti, principi e teorie scientifiche
e di processi tecnologici;
- liceo linguistico, con l'insegnamento di tre
lingue straniere;
- liceo musicale e coreutico, di cui inizialmente ne saranno
istituiti complessivamente a livello nazionale cinquanta: 40 sezioni musicali
e 10 coreutiche;
- liceo delle scienze umane, che dovrebbe sostituire il
liceo psicopedagogico portando a regime le sperimentazioni avviate negli anni
scorsi. Le scuole potranno attivare l'opzione della sezione economico-sociale.
Le
norme riguardanti il riordino dell'istruzione tecnica e professionale riorganizzano
e potenziano questi istituti a partire dall'anno scolastico 2010/2011 come scuole
dell'innovazione nelle quali confluiranno, gradualmente, gli attuali corsi di
ordinamento e le relative sperimentazioni.
Attualmente gli istituti
tecnici sono suddivisi in 10 settori e 39 indirizzi. Con il nuovo Regolamento,
invece, si dovrebbero suddividere in 2 settori e 11 indirizzi:
1) - settore
economico, con due indirizzi: amministrativo, finanza e marketing;
2)
- settore tecnologico, con nove indirizzi: meccanica, meccatronica ed energia;
trasporti e logistica; ed un orario settimanale corrispondente elettronica ed
elettrotecnica; informatica e telecomunicazioni; grafica e comunicazione; chimica,
materiali e biotecnologie; sistema moda; agraria e agroindustria; costruzioni,
ambiente e territorio.
Attualmente gli istituti professionali sono
suddivisi in 5 settori e 27 indirizzi. Con il nuovo Regolamento, invece, si dovrebbero
suddividere in 2 settori e 6 indirizzi, nei quali confluiranno gradualmente tutti
i corsi di ordinamento e le relative sperimentazioni. Con il riordino dell'istruzione
professionale sarà riaffermata l'identità di questo tipo di scuola
nell'ambito dell'istruzione superiore e i giovani acquisiranno le conoscenze e
le competenze necessarie per ricoprire ruoli tecnici operativi nei settori produttivi
di riferimento.
I nuovi istituti professionali, si articolano in 2 macrosettori:
-
istituti professionali per il settore dei servizi, articolato in cinque indirizzi:
servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale; servizi per la manutenzione e
l'assistenza tecnica; servizi socio-sanitari; servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità
alberghiera; servizi commerciali.
- istituti professionali per il settore
industria e artigianato, articolato nell'unico indirizzo di: produzioni artigianali
e industriali.
Collegato alla riforma della scuola superiore è
in via di approvazione il Regolamento relativo alla revisione delle discipline
di abilitazione all'insegnamento nella scuola secondaria. Se lo schema dovesse
essere approvato, così come oggi è conosciuto, molte delle classi
di concorso similari verranno accorpate, diverse spariranno ed alcune troveranno
spazio per la prima volta. In ogni caso l'adozione del regolamento di revisione
delle classi di concorso dovrebbe seguire quella della riforma degli ordinamenti
della scuola secondaria, e quindi entrare in vigore dall'anno scolastico 2010/2011.
Sui
temi ora detti della riforma della scuola secondaria di II grado e della revisione
delle classi di concorso, l'USR intende costituire un Gruppo di lavoro regionale
(articolato eventualmente in sottogruppi), al quale - analogamente a quanto già
avvenuto col Gruppo per il 1° ciclo, che continuerà a fornire la propria
consulenza e collaborazione - affidare il compito di coadiuvare l'USR nell'approfondimento
della normativa di settore, formulare proposte, individuare ipotesi operative,
promuovere processi di accompagnamento (anche attraverso una significativa campagna
di comunicazione e di formazione) della riforma in una fase di sperimentazione
dei nuovi assetti ordinamentali degli istituti tecnici, degli istituti professionali
e dei licei.
2C - GLI STUDENTI E I LORO PERCORSI - Il percorso educativo
e formativo attraverso tappe ben definite e tra loro raccordate, è un continuum
progettuale che accompagna i nostri giovani dal loro ingresso nella scuola dell'infanzia
alla conclusione del ciclo di istruzione. Nell'azione della scuola dell'autonomia
(tenuto conto che opera in una realtà in profonda trasformazione) e in
quella dell'USR va ribadita la centralità dell'alunno e il suo itinerario
di formazione e di apprendimento. Particolare attenzione va posta nel creare e
mantenere il necessario livello di motivazione allo studio e alla partecipazione
delle attività didattiche con contenuti e articolazione delle discipline
ripensate nella prospettiva di fare acquisire agli alunni una solida base di conoscenze
e di competenze. Accanto al curricolo che salvaguarda la dimensione interdisciplinare,
la scuola deve essere anche in grado di offrire ai propri studenti, in rapporto
alla loro età, i valori universalmente condivisi, come i principi e valori
di libertà, di uguaglianza, di rispetto della dignità della persona,
nonché di inclusione e di integrazione.
L'USR, nell'ottica suddetta,
ritiene prioritarie nella progettualità delle scuole autonome, oltre a
momenti di valutazione dei risultati e del processo formativo, un curricolo adeguato
alla formazione degli alunni e al loro proseguimento degli studi. L'USR da parte
sua cercherà di attivare strategie di rinforzo atte a valorizzare la nuova
modalità organizzativa della diversa articolazione dell'orario nella scuola
primaria e più in generale a valorizzare la "risorsa giovani" attraverso
interventi finalizzati - in una logica di interazione con i servizi del territorio
- all'integrazione e al potenziamento dell'offerta scolastico-formativa, al fine
di:
- sostenere l'obbligo scolastico attraverso l'integrazione tra scuola,
formazione e formazione al lavoro;
- migliorare il livello qualitativo
dell'offerta scolastico-formativa e la tenuta dei percorsi di istruzione-formazione;
-
fare crescere la cultura dell'inclusione della persona con disabilità;
-
garantire un inserimento consapevole ed equilibrato nella comunità scolastica
e in quella del territorio.
2D - RETI TERRITORIALI PER LA FORMAZIONE
- Per favorire il raggiungimento degli obiettivi di cui ai precedenti punti 2A,
2B e 2C, l'USR è intenzionato a consolidare il modello delle Reti scolastiche
territoriali, attraverso il quale continuare ad erogare formazione per il personale
docente, in modo tale che le scuole siano sollecitate e guidate a definire percorsi
didattici e operativi e ad attuarli concretamente, in una logica di sviluppo e
di curricolarità verticale, mettendo a frutto le varie elaborazioni e riflessioni
maturate negli anni passati. Per dare un concreto contributo per la definizione
in chiave operativa del rapporto tra l'USR da una parte e le Reti territoriali
di scuole per la formazione dall'altra, si ritiene di dover proporre, per l'attività
delle dodici Reti in cui è articolato il nostro territorio, i seguenti
temi:
- definizione di un curricolo verticale basato sulle competenze
e attuazione didattica di alcuni segmenti
- definizione e attuazione
di modelli di continuità didattica
- valutare per competenze
- percorsi
didattici per la comunicazione linguistica
- percorsi didattici per alunni
con bisogni educativi speciali
- percorsi didattici per l'acquisizione
di competenze matematiche
- percorsi didattici per imparare a leggere
e a scrivere
- percorsi didattici e formativi per imparare a imparare
- didattica
per l'educazione motoria e per l'uso consapevole delle tecnologie
- didattica
per l'acquisizione di competenze scientifiche e per l'educazione ambientale
- nuove
metodologie per educare alla cittadinanza e per l'apprendimento delle lingue straniere
- sperimentazione di modelli didattici per un apprendimento efficace
Come
è avvenuto lo scorso anno scolastico, l'USR mantiene il coordinamento del
sistema delle Reti e diffonde i prodotti conclusivi della loro attività,
mentre le Reti organizzano e attuano in autonomia l'attività di formazione
per il personale docente su una delle tematiche sopra indicate, avvalendosi anche
delle risorse finanziarie e professionali messe a disposizione dall'USR. I Dirigenti
scolastici individuati dall'USR come referenti di Rete, assumono di fatto, nell'ambito
delle linee operative definite dalle scuole aderenti alla rete, il coordinamento
delle attività della rete stessa. L'USR ha in corso gli opportuni approfondimenti,
anche a livello ministeriale. per verificare la possibilità di finanziare
ciascuna fase del percorso di formazione (progettazione, valutazione, monitoraggio,
ecc.), nonché la cennata attività di coordinamento.
2E
- ATTIVITA' DI MONITORAGGIO E DI VERIFICA - Tra i compiti affidati dalla vigente
normativa all'USR ci sono anche quelli di vigilare sul rispetto delle norme generali
sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni; sull'attuazione degli
ordinamenti scolastici, sui livelli di efficacia dell'azione formativa e sull'osservanza
degli standard programmati; di curare l'attuazione delle politiche nazionali per
gli studenti; di esercitare la vigilanza sulle scuole non statali paritarie e
non; di attivare la politica scolastica nazionale sul territorio supportando la
flessibilità organizzativa, didattica e di ricerca delle istituzioni scolastiche;
di verificare l'efficienza delle attività delle istituzioni scolastiche
e di valutare il grado di realizzazione del piano dell'offerta formativa; di promuovere
la ricognizione delle esigenze formative e lo sviluppo della relativa offerta
formativa sul territorio in collaborazione con la regione e gli enti locali. Per
una efficace azione di monitoraggio nelle suddette materie, l'USR intende potenziare
l'uso del modello interattivo automatico on-line (cd. PROGRAMMA MIAO).
Nella
convinzione che il presente documento debba essere portato a conoscenza anche
dal personale docente in servizio, si confida sulla consolidata e fattiva collaborazione
delle SS.LL., alle quali lo scrivente rinnova gli auguri di buon anno scolastico,
con la preghiera di estenderli anche a tutte le componenti scolastiche.
F,.to
Il Direttore Generale
Nicola Rossi