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Parere rete scolastica 2013-2015
Programmazione territoriale della rete scolastica e dell’offerta formativa in Umbria a.s. 2013/14 - 2014/15. Parere ufficio scolastico regionale29/11/2012 Scuole Dati Territorio Trasparenza


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Prot.n. AOODRUM.18759/C20

Perugia, 29/11/2012

Oggetto: programmazione territoriale della rete scolastica e dell’offerta formativa in Umbria a.s. 2013/14 - 2014/15. Parere ufficio scolastico regionale

Come è noto il rilascio del presente parere da parte dell’USR dell’Umbria, all'interno del procedimento di definizione della programmazione territoriale della rete scolastica e dell'offerta formativa in Umbria, viene previsto dal regolamento regionale di cui alla deliberazione del Consiglio regionale n 169 del 31 luglio 2012. Tale atto (cfr "linee guida regionali"..) prevede espressamente che "la Regione definisce il piano regionale tenendo conto delle proposte contenute nei Piani provinciali; del parere dell’Ufficio Scolastico Regionale; della omogeneità e della coerenza del piano dell’offerta formativa sul territorio regionale al fine di garantire una sostanziale parità di trattamento agli utenti del servizio scolastico".

Il presente parere, sempre per disposto regolamentare regionale, viene formulato dopo la conclusione dei piani provinciali che sono il passaggio conclusivo del "piano partecipativo con i diversi livelli e ruoli istituzionali".

Scopo del parere è dunque quello di evidenziare le ulteriori necessità di correlazione fra la base normativa nazionale, i principi regolamentari regionali, le esigenze di efficacia-efficienza del sistema organizzativo scolastico regionale tenuto conto che il piano definitivo dovrà poi essere tradotto in concreti atti di gestione amministrativa.

In premessa si ringraziano gli enti del territorio e massimamente le Province per aver esse assicurato un ampio processo di partecipazione delle istituzioni scolastiche rendendone possibile il confronto con le problematiche e le necessità operative.

Quanto al merito del piano si evidenzia:

1. Sulla prima questione (stato della normativa nazionale, va richiamato quanto già sottolineato il decorso anno scolastico e cioè che il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica, definiti mediante legge, devono essere raggiunti dal successivo anno scolastico. Anche se la materia verrà modificata dalla prossima legge di stabilità, rimane non modificata la parte finanziaria (cfr testo licenziato da un ramo del parlamento: i criteri per l'individuazione delle istituzioni scolastiche ed educative sede di dirigenza scolastica...sono definiti... fermi restando gli obiettivi finanziari di cui ai commi 5 e 5-bis come modificati dalla legge n. 183 del 2011)

Invero i due piani provinciali presentano uno sbilanciamento sia rispetto ai classici parametri 400/600 rispetto a cui ancora 15 istituti presentano caratteristiche strutturali non in linea con i predetti, sia rispetto alle quote regionali derivanti dai preannunciati nuovi criteri (ancora tuttavia non definiti in conferenza stato regioni) ma che dovrebbero avere a base il divisore 900 (con ulteriori correttivi) rispetto a cui anche la simulazione più favorevole risulterebbe inferiore ai dati presentati dalle province.

2. Sulla seconda questione "principi regolamentari regionali e le esigenze di efficacia-efficienza del sistema organizzativo scolastico regionale" vanno evidenziate sia le correlazioni nel campo del "dimensionamento" che del piano dell’offerta formativa sul territorio.

 

Dimensionamento

Delibera Provincia di Perugia:

Per altro verso, deve invece richiamarsi di nuovo il concetto della non necessaria sospensione del processo di dimensionamento nei confronti delle 14 scuole ancora in attesa di definizione. Dal complesso istruttorio degli atti emerge che le possibili soluzioni e proposte sono già sufficiente ad applicare già dal prossimo anno il piano nella sua interezza.

Particolare rilievo va attribuito al caso dell’aggregazione all'IPSIA "Cavour - Marconi" dell'Istituto Professionale "B.Pascal" facente parte dell'IIS "Pascal - Di Cambio" senza definire la sorte del secondo polo "Di Cambio" lasciato in standby fino all’anno scolastico 2014/15. Appare allo scrivente molto singolare la scelta. Il piano deve tendere, per disposto regolamentare, a realizzare l’ottimale definizione dei parametri e fra le potestà degli organi deliberanti, non sembra ci siano quelle di seguire il percorso opposto (benché con motivazione). Il pregiudizio organizzativo che ne deriverebbe comporterebbe un costo altissimo in termini di efficacia - efficienza dei servizi. Si ricorda che il piano approvato dalla Regione, deve essere concretamente applicato per via amministrativa da questo ufficio. L’operazione comporta un complicato sistema di ri-assegnazione della titolarità del personale (non infrequentemente anche causa di contenzioso), la ri-modudazione dei bilanci dell’istituto (operazione molto laboriosa) ma, soprattutto, la re-identificazione dell’istituto con nuovi codici. Tale operazione interferisce con il sistema nazionale di assegnazione di fondi e risorse, di formulazione di graduatorie, di operazioni di audit e controlli di gestione, di interfaccia di piattaforme informatica con il prevedibile nocumento alla efficacia dei servizi all’utente, accettabile in quanto passaggio obbligato ad un miglioramento complessivo ma grave, laddove ne sia consapevolmente ampliata la portata ingiustificatamente.

Delibera provincia di Terni:

In questo caso deve segnalarsi che i casi di istituti "fuori parametro" (con le riserve del caso sull’evoluzione normativa in atto) appaiono contenuti: in pratica un solo istituto. L'unica incoerenza appare la non definizione della proposta del Comune di S.Venanzo di " riacquisizione autonomia scolastica e/o accorpamento Scuola Marsciano" rispetto a cui,a leggere gli atti trasmessi, non risulta assunto nessuna deliberazione. Per il caso valgano le medesime considerazioni sviluppate in precedenza sulla impossibilità, a parere dell’ufficio, di ricostituire autonomie al di fuori dei parametri (salvo che non siano riformulati i regolamenti in coerenza con un diverso assetto normativo rispettoso comunque dei parametri di finanzia pubblica). Resta nelle potestà degli enti, per altro verso, ridefinire le assegnazioni sempre però nella prospettiva di una definitiva stabilità.

 

Piano dell'offerta formativa

Provincia di Perugia:

il piano appare coerente con i principi regolamentari regionali, sopratutto per lo sforzo di rendere coerente e razionale l'assetto sul territorio e fra istituti, nonché con le indicazioni nazionali.

Va osservato solo che, a parere di questo ufficio:

  • le autorizzazioni di "articolazioni" appaiono ridondanti, atteso che esse sono di diritto inserite negli indirizzi (approvati nel piano) e, a differenza delle "opzioni" che sono collegabili alla "flessibilità organizzativa", non necessitano per attivarsi di condizioni particolari salvo la scelta degli studenti e il numero sufficiente di essi;
  • l'attivazione del liceo dello sport attende ancora l’emanazione del regolamento la cui esistenza è condizione dell'attivazione delle relative classi.

Provincia di Terni:

anche in questo caso si sottolinea ancora una volta l'indiscusso lavoro di ampia riflessione svolta sul territorio. Si precisa:

  • l'assegnazione dell'indirizzo professionale all'I.C. di Fabro muta la natura dell'istituto in istituto "omnicomprensivo";
  • il progetto EsaBac non necessita di inserimento nel piano territoriale;
  • anche nel piano di Terni appaiono autorizzazioni di "articolazioni" per le quali valgono le stesse considerazioni fatte per Perugia;

 

Infine si richiama la scelta di ampliare l’offerta formativa in più istituti di uno stesso territorio nonché costituire istituti scolastici con dimensioni molto superiori alla media dei parametri dimensionali.

A tale riguardo si richiama il caso delle sez. "liceo linguistico" nella città di Terni. A parere di quest’ufficio la progressiva estensione dell'indirizzo a più istituti dello stesso territorio, non è coerente con le linee guida regionali nella parte in cui, con riferimento agli "ambiti funzionali territoriali" invitano ad evitare "interferenze e sovrapposizioni" di indirizzi.

Si precisa che in ogni caso, ciò non può comportare la parcellizzazione delle classi che tendenzialmente, nello stesso territorio, dovranno rispettare i parametri minimi di costituzione (27). In alternativa le classi dovranno essere comunque riunificate in un unico istituto in caso di non raggiungimento dei parametri previsti.

Trasparenza

In adempimento ai principi di trasparenza di cui all’art. 11 del D.Lgs. n. 150/2009 il presente atto è pubblicato con i documenti di riferimento acquisiti agli atti sul sito WEB dell’USR.

Si pregano le Province di Perugia e Terni di rendere disponibili sui propri siti informatici, oltre alle delibere ed i verbali delle riunioni d’ambito, il materiale istruttorio e le proposte ufficiali degli enti e degli istituti.

 

Il Direttore Generale
M. Letizia Melina

Allegati:
Documentazione Perugia
Documentazione Terni

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