Incontri seminariali sulla riforma scolastica
Relazione di sintesi
Gruppi di lavoro - scuola dell’infanzia -
Nel corso dei lavori svoltisi durante le diverse giornate seminariali, i docenti
hanno ritenuto opportuno soffermarsi sui seguenti aspetti innovativi introdotti
nella scuola dell’infanzia dalla legge 53/03:
- Anticipo della frequenza
- PPAE / Orari
- Portfolio
- Coordinatore Scuola Infanzia
Ciascuno dei punti è stato oggetto di confronto e di lettura, anche
partendo dalle esperienze pregresse di ciascun docente e dalla diversità
delle situazioni strutturali e di organico (monosezioni - bisezioni ecc.), ed
è stata effettuata un’ampia riflessione sulle possibili modalità
operative da adottare e sulle criticità da tenere in costante osservazione.
In modo particolare, è stato oggetto di approfondita discussione l’anticipo
della frequenza dei bambini e delle bambine nati entro il 28/2, per il prossimo
anno scolastico, e entro il 30/4 a partire dall’anno scolastico 2005-06.
I docenti hanno ritenuto opportuno sottolineare i seguenti aspetti:
- L’inserimento dei bambini e delle bambine di due anni e mezzo nella scuola
dell’infanzia dovrebbe prevedere la presenza di una commissione tecnica
che orienti e supporti le famiglie perché possano effettuare una scelta
consapevole, se non si vuole dar luogo ad un inserimento quasi esclusivamente
assistenziale e non educativo.
- Vanno, comunque, individuate delle figure professionali che integrino
l’organico docente, come sembra sia all’esame dello stesso Ministero;
- Va potenziata la formazione del personale docente in servizio con interventi
mirati a focalizzare le esigenze cognitive e non dei bambini al di sotto dei
tre anni, anche in funzione della progettazione dei Piani Personalizzati delle
Attività Educative.
La personalizzazione dell’apprendimento ( PPAE ) trova nella
Scuola dell’Infanzia terreno fertile, in quanto da tempo e di prassi
le attività educativo-didattiche svolte nella scuola dell’infanzia sono
centrate sul bambino e calibrate sulle peculiari esigenze formative espresse,
nonché rispettose dei tempi, dei ritmi e degli stili di apprendimento
di tutti e di ciascun soggetto.
Sarà necessario, comunque, un esame approfondito per rendere espliciti
i PPAE anche attraverso l’adozione di modelli, procedure, ecc.. facilmente comunicabili
e confrontabili con le famiglie.
Va affrontato, e possibilmente risolto, però, il problema dell’organizzazione
per gruppi differenziati di livello e/o d’elezione in situazione di monosezione
dove l’esiguità della contemporaneità dell’orario dei docenti
difficilmente permetterà una organizzazione pluriarticolata ed un’effettiva
personalizzazione del processo di apprendimento-insegnamento.
Il portfolio richiede attenzione non tanto per la compilazione, quanto
per la costruzione di prove di verifica, di parametri ed indicatori
che, pur nel rispetto dei percorsi personalizzati di ciascun bambino , possano
essere "letti", condivisi ed interpretati dai soggetti chiamati alla compilazione
del portfolio (alunno-famiglia- docente) non solo nell’immediato di una annualità
scolastica ma per tutto il percorso scolastico.
Il Coordinatore della Scuola Infanzia, così come delineato nelle
Indicazioni, sembra non corrispondere alla figura tutoriale prevista
per la Scuola primaria.
Se ciò può consentire una maggiore accettazione da parte degli
insegnanti della scuola dell’infanzia rispetto a quanto sta avvenendo nella
scuola primaria, non elimina, comunque, la preoccupazione che non siano stati
previsti tempi adeguati allo svolgimento della funzione che, d’altra parte,
sembra richiedere spazi e tempi specifici.
Inoltre, i docenti che hanno lavorato nei vari gruppi costituitisi nell’ambito
dei Seminari hanno evidenziato preoccupazioni relative all’impianto pedagogico
sotteso alle Indicazioni Nazionali e, accogliendo con favore l’esplicita
notazione contenuta nella C.M. 29/04 che attribuisce loro validità transitoria,
auspicano la revisione di alcune parti ritenute non sufficientemente adeguate
alle esigenze formative di bambini dai tre ai sei anni. In tal senso, aspirano
ad una prospettiva pedagogica di grande orizzonte di senso che faccia da sfondo
alla progettualità in attesa dell’emanazione del Profilo del bambino
dai tre ai sei anni